Perché fotografo il teatro

perché fotografo il teatro

Perché fotografo il teatro? O meglio: perché amo così tanto farlo? 

Di amore si tratta. Amore per questo magico mondo a tre pareti di cui, a mio modo, ho fatto parte anch’io!

Ho studiato teatro a Roma presso l’Accademia Ribalte col Maestro Enzo Garinei e, nonostante siano passati quasi vent’anni, ancora oggi posso dire che quello fu uno degli anni più belli della mia vita!

In seguito ho avuto modo di partecipare a diversi spettacoli in produzioni semi-amatoriali e ancora oggi continuo ad amare questa antica passione attraverso la fotografia.

Fotografo il teatro perché adoro lo scricchiolio delle assi di legno, il raggio di luce polverosa che trafigge il buio della sala, quell’atmosfera onirica in cui ti trasportano gli attori. Mi piace congelare un grido con la mia macchina fotografica, immobilizzare un movimento, entrare in ogni stato d’animo come fossi anch’io sul palco.

Non è raro, durante le prove generali, vedermi muovere silenziosamente da una parte all’altra per cogliere diversi punti di vista, arrampicarmi su sgabelli o scalette di fortuna per elevarmi al livello della scena. Qualcuno giura di avermi vista anche fluttuare nell’aria pur di riuscire a fare esattamente quella fotografia!

Insomma, perché fotografo il teatro? Perché rappresenta l’unione perfetta tra le due mie più grandi passioni. Ed è per questo che mi accosto a questo genere fotografico con enorme rispetto e devozione, come solo chi ne è stato da sempre innamorato.

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